lunedì 12 maggio 2014

[17.5.14] Ba.Bau.Corp - CAPITOLO 2 / La paura.



Choreographer Francesco Collavino
with Maren Fidje BjørnesethGemma Carbone, Francesco Collavino, Riccardo Lanzarone.
Sound Alessandro Agazzi
Light Daniela Bestetti
Collaborators Michele Taglialegne, Eugenio Giacomelli



Cosa avviene in una situazione in cui la catastrofe è necessaria e imminente, quando il cambiamento non si presenta?

Nel CAPITOLO II decliniamo la paura osservando la relazione tra l’individuo e lo spazio. Ci interessa sviluppare un’azione in una condizione claustrofobica.
La claustrofobia è una condizione necessaria a rendere evidente il confine, la quarta parete. I muri divengono visibili, quindi la fuga non è più un’utopia. Si tratta di avere a che fare con dei confini, e di superarli. Per arrivare a questo desiderio bisogna sentire la claustrofobia.
  La paura (la claustrofobia) è il motore dell’azione. L’uomo deve fare i conti con la propria animalità e lasciar da parte ogni superbia: di fronte a una minaccia qualsiasi, la pretesa di sopravvivere fa capolino e la vita si afferma in un bagno di adrenalina. Scavando al nocciolo della questione, che ci piaccia o no, siamo vivi per la paura istintiva della morte. Paura significa serbatoio di reazioni. Da essa nascono fuga e lotta, ossia le due grandi linee dell’agire umano.

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